Finalmente pathos.

Tutto organizzato sencondo i piani,forse.

Arrivo alle 11.45 a Termini,chiamo Jacopo,quindi mi risponde Luigi.Dovevamo incontrarci subito,ma per direttissima mi viene ordinato di prendere l'autobus 100 e qualcosa,contare 17 fermate,scendere,e incontrare i miei 2 cari amici.Uscito da Termini,tra la gente che passa e pensa a sé stessa,cerco con gli occhi st'auto.Poi richiamo Jacopo,quindi mi risponde di nuovo Luigi,e mi dice di prendere l'auto 60 ( o 90? ) e contare 13 fermate,perché ci mette di meno.

Mentre Luigi ordina io già ero salito sul 90/60 (90).Giro il viso verso l'esterno del bus,e chi ti becco? Jacopo e Luigi che ridono come 2 perfetti ebeti mentre mi prendono oer il culo.Eh eh,all'inizio delle impartiture degli ordini pensavo " madò che cojoni mo me tocca pure contà le fermate....e se sbaglio a contarle? andò vado a fini?".

Bé,una volta ritrovati,prendiamo un autobus per arrivare a un grosso parco che secondo Luigi è molto bello.Nel viaggio ridiamo e scherziamo,atytraversiamo pezzo per pezzo la città eterna,poi,scendiamo,e infine,parco Torlonia.Nel cammin di nostra vita Luigi e Jacopo parlano dei senegalesi e dei nigeriani,gli uni che accusano gli altri di essere "malvagi";

-cioé Lui,proprio la parola "malvagi", diceva il senegalese?-

-si si,diceva che i nigeriani sono molto "malvagi"-

Bah,etnicismi incompresi.Entriamo nel grosso parco,all'ingresso un pover'umo che aspetta fuori una macchin a ben addobbata,forse qualcuso si è sposato.Il parco è davvero bello,uh guarda c'è anche la villa di quello stronzo di Mussolini..Saliamo sui immensi K2 fatti di terra e erbacce,coperti da alti alberi dei grossi cornacchioni strillano da una parte all'altra del globo,poi,ogni tanto,qualcuno si rompe le balle e vola via.Sul K2 Jacopo dimostra la sua mera intelligenza,gioca con un pezzo di legno come se fosse una pistola,s'immedesima in un marines.Affianco a lui un bambino di 3 anni,fà più o meno lo stesso.

Decidiamo di riposare le membra (soprattutto io,che ero distrutto,come se un autotreno mi avesse schiacciato ),giriamo un pò,poi ci stendiamo,io mi pogggio sul tronco di una palma,per eesser più comodo.Parliamo del più e del meno,si stà bene sotto qul bel sole e sotto qulla bella ombra lunga che la palma ci (mi) concede.Ahhh l'aria fresca..scattiamo fuggiasche foto.

Io e Jacopo ci immedesiamiamo nei 2 classici figli dei classici ricconi d'america,quindi il parco sarebbe il giardino del magazzino (villa mussolini) delle scope possibilmente in oro massiccio.

Verso l'una e mezza ci diamo alla fuga,causa Livio che stà per arrivare col treno,anzi,è già arrivato.Passiamo di fronte l'ambasciata Australiana,ma che gran figata,confesso a Luigi che nutro particolare interesse verso le ambasciate,grossi edifici bianchi contornati da palme e da alti muri che racchiudono il tutto.Proseguiamo,seguano altre mini ambasciate,poi bus stop.

Bus/metro B,i cui interni sono tutti precisamente graffitati.Arrivati incontrammo Livio,quindi ci dirigemmo verso casa del padrino,ove abita Luigi.Quando siamo arrivati io camminavo con le ginocchia,ma comunque,anche dopo aver camminato per 1km; "dovevo portere in salvo francescooh,era una impresa impossibile,ma cel'avevo fatta!"( da "amaro lucano-voglio il meglio).

Saliamo,entriamo,bella casetta,anche se esprimerò a Luigi il mio senso di lieve disgusto poiché sembra tutto cosi "nuovo".Però è bella,apparte divani del 700 affiancati a televisori al plasma giganti e divani in pelle nera made in 2008,non è male.

Preparo la pasta al sugo,mangiamo,beviamo e ridiamo,poi ci sdraiamo un pò quà uin pò là,ma le ciabatte del padrino erano già mie.

Tardi si fece,uscimmo per le 5 e mezza,non sapevamo bene e con certezza il da farsi,Livio comunque ci avrebbe lasciato da qualche parte,a una delle fermate dell'autobus.(no,non è morto).Ma prima sale sul bus un uomo,anziano,capelli bianchi,faccia stanca,vestito bene,in nero,cappelllo nero,bastone in legno classico con una specie di testa d'argento finto come manico.

Jacopo sbotta lentamente a ridere,lo seguo,poiché sembra Freud, ,oppure il "vecchio artista che può permettersi di dire tutto".Luigi,da bravo essere umano,lascia il posto agli anziani.

Arriviamo vicino via Veneto,quidni camminiamo per il corso,giriamo negozi,è pieno di gente.

Entriamo nell"energie",fà uin caldo bestia,la musica house a palla e c'è rumore; ma perché l'essere umano parla tanto?.Luigi,non sopporat il tutto,esce,lo seguo,rientro,Jacopo è ancora indeciso sul da fare,sul comprare,cazzo d'uomo.

Una volta che ci siamo lavati con il nostro stesso sudore optiamo per tornare al negozio della Levis,quindi via col vento.Sul corso un napoletano mi spalla,si gira è fà

-oh e'ffà atten'd!- ( incomprensibile)

rispondo mezzo irato all'interno -tz!cazzo voi ma stà attento te-

Jacopo e Luigi erano impegnati a schivare la gente,i burinozzi, le macchine,idem anche io.

Jacopo dà l'ok alla commessa della Levis (che stava per chiudere il negozio) poiché si sbrighi a comprare in tutta sicurezza una semplice maglia blu.Quindi,dopo 5 minuti,usciamo e Jacopo non ha concluso alcun affare.La notte impervia,arriva e sosta sopra le nostre teste.Le luci dei lampioni la tengono a giusta distanza.Camminiamo quà e là.Poi ci ritroviam,verso le 9 e mezza,dentro un Irish Pub proprio vicino al corso.Seduti,arriva un gran bel culo a sentire cosa vogliono i maschi allupati.Il culo biondo d'oltreitalia ci servirà ottimi hamburger,ottima birra (Luigi la coca cola,argh)e un ottima veduta del tutto.Ma c'è anche un altra ragazza a servire,una alta coi capelli castani,sui 25,molto bella,bel viso,bel tutto,vestita carina carina.Jacopo dice che ha vinto lei,anche Luigi conferma,confermerò anche io più in là.Quando l'aria salubre finisce,finisce la voglia di starci dentro,paghiamo e usciamo.(però la bionda...).

Attraversiamo varie piazze,poi il vittoriano e poi i fori imperiali,passiamo sotto l'arco di trionfo,veniamo accolti dal popolo,arriviamo sotto al colosseo e là,come una febbre,arriva la VERA stanchezza.Morti,morti che camminano (almeno io,anche Luigi,.anche Falcone e Borsellino và),il mio piede destro è andato,il sinistro ha una grossa bolla d'acqua sul pollice,Luigi ha un unghia spezzata,Jacopo non ha il cervello,corre e si sente sveglio,tanto che sarebbe capace,ha affermato,di poter arrivare da piazza di Sapgna fino a lungo Tevere.

Tornati al Vittoriano (ove caramba sostano con gli occhi chiusi poiché sarebbe anche ora di dormire un pò),tornati alla fermata,entrati in bus,ci sediamo.Luigi mi fà notare che Jacopo dorme appoggiato al vetro,lui,il ragazzo instancabile,ma vaccagare Jà.Il viaggio è finito,ogni viaggio finisce.Ci ritroveremo sotto casa del padrino,entreremo in casa,mammamia,che stanchezza.

Passa l'una di notte,e i nostri eroi sono impigiamati (apparte Jacopo),veloci foto vengono scattate con sfondi erotici modello "tele etere"-"t9",per il volere del più allupato,Jacopo.Poverello.

Andiamo a dormire,Luigi in camera sua sul letto matrimoniale ion compagnia di sé stesso,io in compagnia di qual coglione sabaudense,che per tutta la nottata tira le coperte e tra un pò mi fà cascare giù dal letto.Riapro gli occhi alle 8 e 15,l'orologio svizzero umano (Luigi) già colaziona latte e biscotti.Anche la fretta d'andaresene arriva,quindi,pronti a uscire,ancora un pò assonnati,salutamo casa e scendiamo,poi saliamo sul bus,poi scendiamo di nuovo,poi di nuovo in bus,poi riscendiamo,poi sempre più giù,sempre di più,e la metro passa. (è incredibile,ma ogni qual volta aspettavamo un mezzo di trasporto,dalla parte opposta a noi ne passavano un centinaio).

La metro B è un posto strano,vedo un pò tutto il mondo,guardi,e non capisci come.

C'è un vecchio romano,dall'aria stanca e affaticata,che entra con la vecchia bici modello "bianchina" anni 60.Seduto,guarda un pò tutto,anche il vuoto.

Di fronte a me,una donna nera,che parla o canta da sola.Luigi mi confessa che c'è sempre qualcuno in questo stato qui.Salgono gli esseri umani,una coppia di neri si siede affianco alla donna che parla da sola,poi l'uomo si accorge che la donna è un pò stressata,quindi gli parla.

Da quel momento in poi seguirà un luungo monologo della donna verso l'uomo,che penso non abbia capito molto perché ha commesso un errore cosi grande.

Salgono 2 ragzze giapponesi,gli occhi del romano scrutano coloro che parlano un altra lingua.

Faccio notare a Luigi dove abbiano le giapponesi le ginocchia,cioé a 30 cm dalla caviglia,è impressionante.

Ma che mondo è mai questo,c'erano più stranieri che italiani,anche il vecchio selo chiedeva,ne sono sicuro,e mentre guardava e sentiva le nipponiche,di sicuro pensava "ma che cazzo stanno a di?.

Ma che dice in verità l'uomo? nulla.

Arriveremo a Termini,faremo una breve colazione,dopo 5 minuti,Jacopo si dissolverà tra la pazza ed esasperata folla,via.Io e Luigi ci saluteremo più in là,lo vedo scendere le scale che portano alla metro,gli dico un unltima cosa "salutami il padrino!".

Bah,passo un pò di tempo da Ricordi,poi in libreira,e poi,anche io,lascio Roma,e torno nella mia relatà.

Francescooh.